Audio analisi forense è lo studio delle conversazioni verbali, delle comunicazioni telefoniche nonché degli strumenti necessari quali cellulari, utenze, SMS, SIM, ecc.
L’informatica forense è una branca della scienza digitale forense legata alle prove acquisite da computer e altri dispositivi di memorizzazione digitale. Il suo scopo è quello di esaminare dispositivi digitali seguendo processi di analisi forense al fine di identificare, preservare, recuperare, analizzare e presentare fatti o opinioni riguardanti le informazioni raccolte.
Questo fa sì che si faccia largo uso di tale scienza nelle indagini riguardanti una varietà di crimini informatici nei quali le prove raccolte, soggette alle stesse pratiche e linee guida di ogni altra prova digitale, saranno usate in ambito di processo. A tal scopo sono utilizzate tecniche e principi legati al recupero dei dati, affiancati però da procedure designate alla creazione di un percorso di revisione e analisi che sia legale.
Il suo utilizzo in casi di alto profilo ha fatto sì che l’informatica forense acquistasse notorietà e venga sempre più accettata come scienza affidabile tra le il sistema delle corti.
Esiste una differenza tra informatica forense e la sicurezza informatica, seppure queste due aree di attività siano strettamente collegate; Si può pensare alla sicurezza informatica, da un lato, come elemento di ostacolo e dall’altro come fonte di strumenti e opportunità per l’informatica forense. Infatti la sicurezza informatica ha come proposito finale l’avvicinarsi alla realizzazione di sistemi il più possibile sicuri, ma qualora tale grado di sicurezza venisse elevato (ad esempio da parte del responsabile di un illecito ), per definizione, dal sistema sarebbe più complicato estrarre il desiderato contenuto informativo.
L’acquisizione dei reperti informatici richiederà, in tal caso, la “violazione” del sistema oggetto dell’analisi, ed in questo campo la stessa Sicurezza Informatica sarà d’aiuto, in quanto fonte di studi sulle tecniche di hacking (utili per realizzare l’accesso alle informazioni protette) e sulla loro applicazione pratica. Inoltre, le “best practice” di sicurezza definiscono molti requisiti sui sistemi che, se opportunamente applicati, potranno in un secondo momento rendere disponibili un gran numero di informazioni aggiuntive, utilizzabili per l’analisi forense.
L’utilizzo dell’informatica forense e della conoscenza maturata dagli esperti di tale scienza, permette di spiegare lo stato di ciò che prende il nome di artefatto digitale: un sistema informatico, un dispositivo di memorizzazione, un documento elettronico ed altro. Lo scopo di un’analisi forense può variare quindi dal recupero di semplici informazioni alla ricostruzione di una serie di eventi. Importante però è sottolineare come l’informatica forense, spesso riconosciuta come arte oltre che scienza, nonostante fornisca svariati metodi di estrazione di prove digitali e non, perde la sua flessibilità e conoscenza, sempre crescente, quando incontra l’applicazione della legge, giustamente rigida e carente di flessibilità.
I processi di investigazione dell’informatica forense seguono spesso gli standard di analisi forense digitale: acquisizione, esame, analisi e segnalazione. L’investigazione è prevalentemente eseguita su dati statici in un laboratorio di analisi (video ed immagini recuperati) anziché sul “campo”. Questa metodologia viene a consolidarsi principalmente con la nascita di specializzati ed avanzati strumenti, inizialmente assenti o poco diffusi tra gli analisti forensi.
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“Attraverso la scienza l’impossibile diventa paradossale, poi reale”
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