In informatica, il penetration test (o informalmente pen test) è il processo operativo di valutazione della sicurezza di un sistema o di una rete che simula l’attacco di un utente malintenzionato. L’analisi comprende più fasi ed ha come obiettivo evidenziare le debolezze della piattaforma fornendo il maggior numero di informazioni sulle vulnerabilità che ne hanno permesso l’accesso non autorizzato. L’analisi è condotta dal punto di vista di un potenziale attaccante e consiste nello sfruttamento delle vulnerabilità rilevate al fine di ottenere più informazioni possibili per accedere indebitamente al sistema. Un penetration test può aiutare a determinare se le difese del sistema sono sufficienti o se presenta delle vulnerabilità elencando in questo caso quali difese il test ha sconfitto.
Tutti i problemi di sicurezza rilevati vengono quindi presentati al cliente assieme ad una valutazione del loro impatto nel sistema e nello scenario del business aziendale, fornendo inoltre una soluzione tecnica o proposta di migrazione e mitigazione del sistema.
Il penetration test fornisce una stima chiara sulle capacità di difesa e del livello di penetrazione raggiunto nei confronti:
L’analisi viene svolta a fronte di un accordo commerciale/tecnico. Chi svolge questa attività è chiamato penetration tester o auditor e oggi anche con il più moderno nome ethical hacker, visto che si tenta di aggredire il sistema con le stesse logiche utilizzate da un hacker. Un gruppo di penetration tester è chiamato anche tiger team.
I processi di penetration test possono essere effettuati in diverse modalità. La differenza consiste sulla quantità e qualità delle informazioni disponibili agli analisti riguardo ai sistemi analizzati. I test Black Box non presuppongono precedente conoscenza dell’infrastruttura oggetto di analisi e gli esaminatori necessitano di determinare architettura e servizi dei sistemi prima di iniziare l’analisi.
Nei test White Box sono invece fornite conoscenze dettagliate dell’infrastruttura da esaminare, spesso comprensive di schemi di rete, codice sorgente delle applicazioni e liste di indirizzi IP presenti nella rete. Esistono anche varianti a queste metodologie definibili Grey Box.[4] I risultati dei penetration test possono valutare gli impatti di un attacco e suggerire contromisure per ridurre i rischi.
I processi di analisi che vengono condotti in un penetration test hanno diversi tempi di azione in cui sono alternate fasi manuali e fasi automatiche. Vengono acquisite inizialmente le informazioni principali sull’architettura della piattaforma e sui servizi offerti. Dall’analisi di questi dati deriva la scelta di come condurre il passo successivo, consistente in una enumerazione dei principali errori e problemi. Software automatizzati uniti all’esperienza manuale dell’analista permettono quindi di evidenziare tutte le possibili vulnerabilità, incluse quelle più recenti e alcune ancora non di pubblico dominio. I problemi riscontrati sono quindi manualmente verificati e sono prese le evidenze, o prove, che certificano l’esistenza delle problematiche stesse.
L’attività si conclude nello sviluppo della reportistica composta dal report di analisi sommaria dedicato al management o executive summary, contenente l’analisi dell’impatto di rischio di quanto riscontrato e tempistiche per l’azione di rientro o mitigazione delle problematiche riscontrate, e dal report tecnico, contenente l’analisi dettagliata dei problemi e la soluzione tecnica. Il penetration test va effettuato su sistemi esposti su Internet e comunque sulle piattaforme sensibili collegate a grosse reti, prima di entrare in esercizio, per avere una prova pratica della sicurezza di ciò che si espone.
È importante capire che la probabilità che un pen-tester riesca a trovare tutti i problemi di sicurezza è molto bassa. Ad esempio: ieri è stato fatto un penetration test che ha messo in evidenza l’assenza di vulnerabilità nel sistema; oggi Microsoft rilascia una patch atta a correggere alcuni errori di sistema contenente una nuova vulnerabilità di alcuni server di posta che in precedenza erano considerati sicuri; questo significa che il pen-test di ieri non è più valido visto che naturalmente non può mettere in luce la nuova vulnerabilità. Lo stesso esempio può essere applicato ad ogni modifica attuata sul sistema. Mantenere una rete sicura richiede quindi una vigilanza costante.
Il processo di penetration test può essere semplificato in due parti:
Scoprire delle vulnerabilità, cioè una combinazione di operazioni valide che permettono al tester di eseguire operazioni non valide
Descrizione dell’operazione non valida
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“Attraverso la scienza l’impossibile diventa paradossale, poi reale”
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